Osteoporosi: cos’è, sintomi e cure

Osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia delle ossa, sistemica e autoimmune. È caratterizzata da una riduzione della massa ossea e dall’alterazione della microarchitettura del tessuto osseo.

Questa malattia genera una progressiva rarefazione ossea e una demineralizzazione ossea, detta anche decalcificazione.
Ciò è dovuto alla riduzione della quantità di calcio e di altri minerali nelle ossa dello scheletro.

In poche parole, la mancanza di calcio fa sì che le ossa si indeboliscano e diventino più soggette a fratture. Queste fratture non vengono necessariamente causate da traumi ma possono dipendere anche da altri motivi come una condizione di stress.

L’osteoporosi può coinvolgere tutte le ossa dello scheletro, di uomini e donne di tutte le età. Quando riguarda l’intero scheletro si parla di osteoporosi diffusa.

Altre volte, invece, la malattia è localizzata in zone più specifiche del corpo. In questo caso, le forme più comuni sono l’osteoporosi del femore, l’osteoporosi lombare, quella delle mani, quella dell’anca e anche l’osteoporosi della colonna vertebrale.

A che età inizia l'osteoporosi?

L’osteoporosi più comune si manifesta dopo la menopausa, quando i livelli di estrogeni, che proteggono le ossa, diminuiscono drasticamente. Questo aumento del rischio di fratture (specialmente a vertebre, femore, polso, omero e caviglia) può verificarsi anche con traumi lievi.

Circa il 40% della popolazione subisce una frattura a femore, vertebra o polso durante la vita, soprattutto dopo i 65 anni. In Italia, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini sopra i 60 soffrono di osteoporosi. Questi numeri continuano a crescere con l’aumento dell’aspettativa di vita.

Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5 milioni di persone, l’80% delle quali sono donne in post-menopausa.

Dati Ministero della Salute

Osteoporosi giovanile

L’osteoporosi giovanile si riferisce a forme di osteoporosi che si manifestano durante l’infanzia e l’adolescenza. Può essere causata da mutazioni genetiche che alterano il tessuto connettivo dell’osso o da un’attività anomala degli osteoblasti. Altre cause includono leucemie, immobilizzazione prolungata, malattie croniche, o uso di certi farmaci. Quando non c’è una causa identificabile, si parla di osteoporosi idiopatica giovanile.

Sintomi dell'osteoporosi

I sintomi dell’osteoporosi non si manifestano sin da subito. I primi dolori si percepiscono quando la patologia ha già cominciato a indebolire le ossa.

Di solito questi dolori vengono provocati dalla frattura o dal collasso delle vertebre, ma possono dipendere anche dalla frattura del polso, del femore o di altre ossa.

I sintomi possono manifestarsi in situazioni diverse in base alla forma di osteoporosi.

Nel caso dell’osteoporosi lombare e dell’osteoporosi dell’anca, i sintomi iniziali possono comparire dopo essere stati in piedi a lungo e affievolirsi quando ci si stende, soprattutto per dormire di notte.

Inoltre, nell’osteoporosi dell’anca, del femore e della colonna vertebrale, a volte i sintomi possono essere percepiti solo in seguito alla frattura dell’anca, del femore o di una vertebra.

Nel caso dell’osteoporosi delle mani, i sintomi non vanno confusi con quelli dell’artrosi. L’artrosi, infatti, è una malattia che non colpisce le ossa ma le articolazioni.

Dove si manifesta l'osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia che può rimanere silente per anni, spesso manifestandosi per la prima volta con una frattura, sia vertebrale che non vertebrale. Le fratture vertebrali sono le più comuni, specialmente nelle donne in menopausa.
Altre parti del corpo principalmente affette da osteoporosi sono: spalla, anca, polso e caviglia.

Differenza tra osteopenia e osteoporosi

La differenza tra osteopenia e osteoporosi si basa sulla densità minerale ossea (BMD). Il T-score, un parametro che confronta la densità ossea del paziente con quella di un adulto sano di 30 anni, è usato per la diagnosi. Un T-score tra -1 e -2,5 indica osteopenia, mentre un valore inferiore a -2,5 indica osteoporosi. L’osteopenia è una condizione in cui le ossa sono indebolite, aumentando il rischio di fratture, mentre l’osteoporosi rappresenta una condizione più grave con ossa porose e fragili.

Osteoporosi: le cause

Le cause dell’osteoporosi sono tante e diverse tra loro.
I fattori di rischio possono essere in parte ridotti, ma alcuni di questi, come l’età, il genere, l’etnia o la storia familiare, non sono controllabili.
Le donne, ad esempio, ne soffrono molto più che gli uomini. Questa differenza si nota soprattutto all’arrivo della menopausa. In questo periodo la produzione di estrogeni viene ridotta, contribuendo alla riduzione della massa ossea.
Tra i fattori di rischio che possono invece essere controllati, se non addirittura eliminati, vi è:

● l’abuso di alcool
● caffè
● sale
● integratori di fibra

Anche condurre una vita sedentaria e un’alimentazione carente di calcio, proteine e vitamina D possono impedire la crescita ottimale dello scheletro e aumentare le probabilità di essere colpiti da osteoporosi. La carenza di calcio e vitamina D, infatti, comporta una decalcificazione ossea.
Infine, un altro fattore di rischio da considerare è rappresentato dal fatto di aver subito fratture per fragilità in passato.

Esami e diagnosi dell'osteoporosi

La diagnostica strumentale è fondamentale nella gestione dell’osteoporosi. Essa include vari esami come radiografie, densitometria ossea (DXA), ultrasonografia ossea e risonanza magnetica, che aiutano a diagnosticare la malattia, monitorarla nel tempo e condurre ricerche.

L’esame di riferimento è la densitometria ossea, detta anche MOC, ovvero “mineralometria ossea computerizzata”.

La diagnosi di osteoporosi può essere effettuata da un medico specialista, in genere un ortopedico, tramite la densitometria ossea (MOC), appunto. Oggi la MOC viene effettuata utilizzando una tecnica di assorbimento a raggi X chiamata anche DEXA.

La MOC può identificare o confermare una diagnosi di osteoporosi, determinare il rischio di fratture future e monitorare gli effetti del trattamento. Il monitoraggio è però possibile solo se viene effettuata ad intervalli regolari.

Anche altri esami possono essere utili: gli esami del sangue, per esempio, hanno lo scopo di determinare valori come la calcemia, che indica il contenuto di calcio nel sangue.

La radiografia è utile per individuare fratture nelle aree più colpite, come la colonna vertebrale e il femore. Infine, l’assorbimetria misura la densità ossea e può monitorare la gravità della malattia attraverso variazioni nell’altezza del paziente

Osteoporosi e prevenzione

Possiamo suddividere la prevenzione dell’osteoporosi in 3 fasi: primaria, secondaria e terziaria.
La prevenzione primaria è fondamentale. Per evitare la perdita ossea, infatti, è importante mantenere uno stile di vita attivo con moderata attività fisica, seguire una dieta ricca di calcio e proteine, e limitare l’uso di alcol e tabacco. Attenzioni particolari vanno prestate anche alle donne in gravidanza e in menopausa; nel primo caso dovrebbero aumentare l’assunzione di calcio, dopo la menopausa, invece, è raccomandata una supplementazione di vitamina D, poiché questa è essenziale per l’assorbimento del calcio.
La prevenzione secondaria si concentra sulla diagnosi precoce utilizzando strumenti come la misurazione della densità ossea, mentre la prevenzione terziaria si occupa di chi ha già subito fratture, per prevenire ulteriori danni.

Come curare l'osteoporosi

Ma quali sono le possibili cure per l’osteoporosi?

Nonostante non sia possibile guarire definitivamente, seguire una dieta sana ed equilibrata è la prima cura per l’osteoporosi. La dieta deve prevedere un importante apporto di calcio e vitamina D e deve essere ricca di frutta e verdura. Deve essere inoltre accompagnata da una condotta di vita salutare.

Smettere di fumare e ridurre al minimo l’assunzione di alcolici è una delle condizioni più importanti nella terapia dell’osteoporosi, mentre svolgere attività fisica è importante soprattutto nella prevenzione, in particolare quando è all’aria aperta.

In menopausa, il trattamento dell’osteoporosi si basa sull’uso di estrogeni naturali per prevenire la perdita di massa ossea. Per altre forme di osteoporosi, il trattamento mira a risolvere la causa sottostante.

Se il medico lo prescrive, infatti, è possibile effettuare una terapia a base di farmaci bisfosfonati, in grado di ridurre il riassorbimento osseo.
In alternativa si possono assumere farmaci che stimolano la formazione del tessuto osseo come quelli che includono calcio, vitamina D, e antiestrogeni come il Raloxifene, che aumentano la densità ossea, riducendo le fratture. La terapia farmacologica è spesso associata a supplementi di vitamina D e calcio per ottimizzare i risultati.

Magnetoterapia e osteoporosi

Per quanto riguarda la terapia fisica strumentale, la magnetoterapia risulta particolarmente indicata per la cura dei tessuti duri, per i ritardi di calcificazione ossea e quindi anche per l’osteoporosi.

Come accennato è una patologia di tipo sistemico, che coinvolge, cioè, l’intero apparato scheletrico del nostro corpo.

È perciò utile un trattamento che permetta di intervenire contemporaneamente su tutte le zone coinvolte dalla patologia, lasciando il paziente comodo durante le diverse ore di trattamento consigliate. Per questi trattamenti su tutto il corpo, l’ideale è utilizzare un applicatore come l’Osteomat che fornisce una comoda superficie sulla quale stendersi durante la terapia notturna.

Se ti stai chiedendo dove poter fare un trattamento di magnetoterapia, sappi che, oltre a ospedali e ambulatori, puoi eseguire la terapia anche a casa tua. Sì, hai capito bene!
Ciò è possibile grazie a dispositivi elettromedicali certificati che riportano il marchio CE seguito dal numero dell’ente notificato, attestando la conformità del prodotto alle direttive europee sui dispositivi medici. Questo, assieme alla solidità dell’azienda fabbricante, assicura un trattamento sicuro e semplice, nella comodità di casa.

Prima di iniziare la terapia è sempre consigliato un consulto col proprio medico e relativa prescrizione.

Con che frequenza fare magnetoterapia per il trattamento dell’osteoporosi?

In generale, la magnetoterapia richiede tempi di trattamento medio-lunghi, come evidenziato dagli studi clinici presenti nella letteratura scientifica. Si consiglia solitamente di eseguire cicli di 45-90 giorni con sedute di almeno 3 ore al giorno, a meno che il medico non fornisca indicazioni diverse. Se necessario, il trattamento può essere ripetuto più volte durante l’anno, per condizioni come artrosi, artriti, dolori articolari e appunto osteoporosi.

Se ti stai chiedendo che parametri impostare per il trattamento, non preoccuparti! I nostri dispositivi di magnetoterapia presentano programmi preimpostati basati su studi clinici per cui iniziare la tua terapia sarà davvero semplice e immediato, ti basteranno giusto un paio di click!

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