La magnetoterapia è ideale per ridurre dolore e infiammazioni. Una terapia efficace, anche se richiede dei tempi di trattamento medio-lunghi. Per questo motivo è bene scegliere l’applicatore più comodo e adatto alle tue esigenze per fare i trattamenti in tutta tranquillità, comodamente a casa.
Abbiamo voluto scrivere questa guida per aiutarti a scegliere quale accessorio di magnetoterapia sia più idoneo per trattare la patologia che ti è stata diagnosticata e come posizionarlo correttamente per un trattamento efficace.
A che cosa serve la magnetoterapia?
La magnetoterapia è una tecnica terapeutica indolore e non invasiva. La sua semplicità di applicazione e le sue tempistiche di trattamento (minimo 3 ore per 45 giorni consecutivi), ti permettono di effettuarla in piena autonomia, nella comodità di casa tua, seduto sul divano o mentre lavori al computer.
La magnetoterapia, grazie all’emissione di campi elettromagnetici pulsati (CEMP), riduce dolore ed infiammazioni a ossa, muscoli e articolazioni. Se effettuata con i prodotti della linea LaMagneto può trattare due parti del corpo contemporaneamente oppure trattare due patologie differenti in due zone del corpo diverse. In questo modo potrai intervenire su più punti del corpo come lombi, collo, ginocchio, caviglie, spalla e molte altre zone.
Esistono diversi accessori di magnetoterapia che si adattano meglio a una determinata parte del corpo, rispetto ad altri.
Prima di elencarli però è doveroso fare un po’ di chiarezza su cosa siano i solenoidi. Questi dispositivi vengono talvolta indicati erroneamente come “magneti” o “dischi”, ma in realtà si tratta di avvolgimenti di filo conduttore, tipicamente in rame. Quando attraversati da corrente elettrica, tali avvolgimenti generano un campo elettromagnetico. Tale campo, a sua volta, penetra nei tessuti cutanei, stimolando il metabolismo cellulare e promuovendo l’assorbimento ottimale delle sostanze nutritive.
Nei nostri dispositivi i solenoidi sono inseriti in una fascia, in una custodia oppure in materassino bicolore verde e nero per due motivi:
- Ogni solenoide ha un lato positivo e uno negativo che creano il campo elettromagnetico. Il lato positivo è sempre quello verde.
- L’accessorio bicolor ti aiuta a distinguere più facilmente qual è il lato corretto da posizionare sulla zona da trattare: ovvero il lato verde.
Magnetoterapia nella zona lombare
La zona lombare è spesso soggetta a patologie come la lombalgia, l’artrosi e contratture muscolari. Per trattare al meglio questa zona si possono utilizzare 3 accessori differenti:
- La fascia terapeutica F3S2000
- La coppia di solenoidi CV2S2000
- Il materassino TAP2000 oppure per trattamenti notturni il materassino Osteomat
Nei primi 3 casi, l’accessorio va posizionato con il lato verde sulla zona lombare. È importante mantenere l’applicatore ben a contatto con il corpo nella zona in cui si manifesta il dolore. Nel caso della fascia elastica, ti basterà chiuderla sull’addome come mostrato nell’immagine sottostante.
Se invece utilizzi la coppia di solenoidi, potrai distenderti a pancia in giù e posizionare i due solenoidi sulla zona da trattare oppure, anche in questo caso legarli sull’addome. Risulta invece molto più comodo l’uso del materassino perché ti basterà posizionarlo tra te e lo schienale della poltrona o del divano.
Magnetoterapia nella zona cervicale
L’applicazione dei magneti per la terapia nella zona cervicale è molto semplice. Per trattare questa zona ti basta avere la fascia terapeutica e posizionare il lato verde della fascia a contatto con la zona da trattare.
Se la pressione sul collo non dà fastidio, si può rimanere seduti o sdraiati. Consigliamo comunque di effettuare il trattamento stando seduti e facendo in modo che il campo magnetico sia il più possibile centrato nella zona di interesse.
Con questa applicazione è possibile trattare osteoporosi, cervicalgia, artrosi e contratture della zona cervicale.
Magnetoterapia alla spalla
Per effettuare una seduta di magnetoterapia sulla zona della spalla, si hanno due possibilità: utilizzare la fascia terapeutica oppure la coppia di solenoidi che si adatta maggiormente alle articolazioni. Nel primo caso ti consigliamo di sederti in divano e di appoggiare la fascia con il lato verde a cavallo della spalla, facendo attenzione a coprire bene la zona da trattare.
Nel caso della coppia di solenoidi, questi dovranno essere posizionati uno davanti e uno dietro la spalla (come a dover creare un panino con la spalla nel mezzo) e successivamente fermare i solenoidi con la fascia elastica contenente il feltro (vedi l’immagine sottostante)..
È possibile trattare molte patologie di questa complessa articolazione, dalle fratture alla periartrite scapolo-omerale, fino alle contratture dei muscoli vicini all’articolazione della spalla.
Magnetoterapia all’anca
L’anca è una delle zone del corpo che può risultare più difficile da trattare in base alla corporatura del paziente. Ma niente paura! Anche in questo caso si può utilizzare sia la coppia di solenoidi posizionando un Solenoide davanti all’anca e uno dietro, oppure utilizzare la fascia terapeutica F3S2000 come nell’immagine sottostante.
Nell’immagine si può vedere la posizione dei solenoidi per il trattamento della zona coxofemorale.
Mediante questa applicazione si possono trattare patologie come la coxartrosi, processi infiammatori, osteoporosi e contratture della muscolatura periarticolare.
Anche in questo tipo di trattamento il lato corretto della fascia o della coppia di solenoidi è il lato verde. Questo lato è quello che emana il campo magnetico positivo e deve stare sempre a contatto con la zona del corpo da trattare.
Magnetoterapia al polso
Per svolgere una seduta di magnetoterapia al polso è sufficiente avvolgerlo nella fascia terapeutica in modo che il campo magnetico lo circondi interamente, mantenendo sempre la parte verde positiva a contatto con la parte del corpo da trattare. Non è necessaria la perfetta aderenza di tutta la fascia. È sufficiente che il polso si trovi all’interno della fascia.
Nel caso in cui tu abbia acquistato il dispositivo LaMagneto Pro o LaMagneto X, oppure direttamente l’applicatore la coppia di solenoidi, potrai usare questo accessorio posizionando il polso e quindi la zona del dolore, tra i due solenoidi. In questo modo i solenoidi aderiranno perfettamente alla pelle, come mostrato nell’immagine.
Questa applicazione è adatta al trattamento dei deficit del consolidamento nel caso di fratture, osteoporosi localizzata, tendinite, artrite e tunnel carpale.
Magnetoterapia al ginocchio
Per svolgere una seduta di magnetoterapia al ginocchio, è necessario porre i solenoidi sulla zona da trattare, come nell’immagine. Anche in questo caso si possono utilizzare sia la fascia terapeutica, che la coppia di solenoidi.
L’applicazione è adatta alla cura dei ritardi di calcificazione, tendiniti dei legamenti laterali e processi artritici o artrosici del ginocchio.
Se la posizione dovesse risultare scomoda o dolorosa, è possibile collocare un asciugamano arrotolato oppure un cuscino sotto la fossa poplitea e, flettendo leggermente il ginocchio, il disturbo svanirà.
Magnetoterapia alla caviglia
Per trattare questa zona del corpo è necessario avvolgere la caviglia in modo che la fascia circondi l’intera articolazione, raggiungendo così la massima efficacia del trattamento. Se invece utilizzi la coppia di solenoidi, devi posizionare la caviglia tra i due magneti, come illustrato nell’immagine.
La magnetoterapia alla caviglia è consigliata più comunemente nel caso di processi artrosici o artritici, osteoporosi e deficit di consolidamento in seguito a fratture, tendiniti e distorsioni.
Magnetoterapia all’articolazione del gomito
Nell’immagine viene mostrata una delle possibili applicazioni per la magnetoterapia nella zona del gomito. Infatti, anche in questo caso i due accessori che potrai utilizzare per trattare l’articolazione sono la fascia terapeutica oppure la coppia di solenoidi.
Se utilizzi la fascia, spostandola di poco in direzione della mano è possibile coprire l’intera articolazione.
Allontanandosi ancora di più dal gomito si può coinvolgere nel trattamento anche la muscolatura flesso-estensorea della mano, l’epicondilo e l’epitroclea (per il trattamento delle sue specifiche tendiniti).
L’applicazione si presta al trattamento di patologie come l’artrosi e i ritardi di calcificazione in seguito a fratture.
Come capire se la magnetoterapia sta funzionando?
Come visto in precedenza, la magnetoterapia richiede tempi di trattamento medio-lunghi e durante la seduta non emette vibrazioni ed è indolore. Per questo motivo potrebbe essere normale porsi delle domande sull’efficacia della terapia o semplicemente domandarsi se il dispositivo stia funzionando correttamente.
Nel primo caso, esiste una moltitudine di studi clinici che avvalorano l’efficacia della magnetoterapia nel ridurre dolore ed infiammazioni. Nel secondo caso, per ovviare a ogni dubbio, abbiamo inserito una calamita nella dotazione di ogni dispositivo a bassa frequenza (famiglia LaMagneto, famiglia Mag2000, Mag700) per darti la possibilità di verificare immediatamente se l’apparecchio stia emanando correttamente il campo elettromagnetico.
La magnetoterapia utilizza i campi magnetici pulsati a bassa frequenza e alta intensità indotti dalla corrente elettrica che percorre una bobina; per le sue caratteristiche, è oramai universalmente riconosciuta come la tecnica più indicata per il trattamento delle patologie ossee ed in particolare per l’osteoporosi.
Le modificazioni biologiche indotte dai campi magnetici sulle membrane cellulari garantiscono una biostimolazione in grado di ristabilire le corrette funzionalità della cellula stessa.
Secondo le esperienze di diversi autori, in casi di osteoporosi già a partire dalla sesta seduta si assiste ad una notevole regressione della sintomatologia dolorosa e fatto ancora più eclatante si evidenzia un significativo aumento di BMD (Bone Mass Density). L’elevato valore flusso di campo magnetico (Gauss) generato dal dispositivo, permette il trattamento del paziente anche in presenza di tutori o gesso. [1]
Se stai per effettuare magnetoterapia, dovrai munirti di pazienza perché i risultati non si vedranno nell’immediato. Questa terapia richiede minimo 45 giorni consecutivi di trattamento per ottenere i primi risultati: ovvero la riduzione del dolore. Ovviamente le tempistiche variano in base a molteplici variabili tra cui lo stato di salute del paziente, la patologia da trattare, l’età, la zona del corpo e molte altre ancora.
Se hai ancora dubbi sulla magnetoterapia, potrai visitare in qualsiasi momento la nostra pagina delle FAQ.
Come scegliere il dispositivo giusto
In commercio esistono moltissimi modelli di dispositivi per magnetoterapia. Dispositivi a bassa frequenza ed alta intensità, oppure ad alta frequenza e bassa intensità, alimentati a batteria oppure a corrente, a due canali indipendenti oppure no. Tantissime caratteristiche che rendono la scelta del corretto dispositivo più ardua del solito.
Ma non temere! Abbiamo preparato una guida per l’acquisto di apparecchi per magnetoterapia per aiutarti a scegliere quello che più si addice alle tue necessità.
Bibliografia
- Panagopoulos DJ, Karabarbounis A, Margaritis LH. Mechanism for action of electromagnetic fields on cells. Biochem Biophys Res Commun. 2002 Oct 18;298(1):95-102. doi: 10.1016/s0006-291x(02)02393-8. PMID: 12379225.