Nella rivista IlFisioterapista (nel numero gennaio-febbraio 2024) è stato pubblicato un articolo sull’elettrostimolazione neuromuscolare.
In particolare, l’articolo tratta dell’utilizzo della elettrostimolazione neuromuscolare per il trattamento del paziente con sarcopenia e dello studio condotto dal Dott. Gervasoni presso l’U.O. di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano.
Nello specifico sono stati osservati i dati dei pazienti sottoposti a trattamento riabilitativo nel periodo tra marzo 2022 e settembre 2023, 44 pazienti non hanno presentato controindicazioni all’elettrostimolazione neuromuscolare; di questi, 24 pazienti sono risultati sarcopenici sulla base dei criteri diagnostici ecografici e funzionali.
L’elettrostimolazione neuromuscolare è stata proposta, secondo quanto indicato dal medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, in modalità passiva (mantenendo il paziente al letto oppure in sedia) oppure in modalità attiva (invitando il paziente a eseguire una contrazione attiva isometrica durante l’erogazione dello stimolo elettrico). È stato scelto di procedere all’elettrostimolazione neuromuscolare del muscolo quadricipite femorale per le rilevanti implicazioni funzionali di questo gruppo muscolare e perché rappresenta la struttura anatomica indagata ecograficamente ai fini della diagnosi di sarcopenia.
I risultati di maggiore interesse si possono evidenziare nel progressivo incremento della velocità di marcia che ha raggiunto la significatività statistica nel confronto tra pazienti elettrostimolati con NMES attiva e soggetti elettrostimolati solo passivamente. È da rilevare, in particolare, un miglioramento significativo della velocità di marcia a T2 (valutazione conclusiva del periodo di studio di 14 giorni) dei pazienti sottoposti a elettrostimolazione neuromuscolare attiva rispetto ai pazienti elettrostimolati solo passivamente.
In sintesi, tutti i pazienti valutati hanno conseguito un progressivo recupero stenico con un conseguente graduale miglioramento funzionale tra l’inizio del percorso riabilitativo (T0) e la rivalutazione eseguita dopo 14 giorni di trattamento (T2).